Aria pulita dalle rovine

0000106b.jpg Una nuova frontiera proposta oggi da Nature: far crescere piante sul calcestruzzo e la malta di edifici crollati. Durante la fotosintesi le piante fissano la CO2 atmosferica nel suolo attraverso la produzione di essudati, ovvero di acidi organici che reagendo con l’acqua si trasformano in carbonati.In suoli ricchi di calcio come tipicamente sono quelli su cui giacciono delle rovine, gli essudati di acidi organici si trasformano in carbonato di calcio, ovvero in gesso, un minerale poco reattivo che rimane nel suolo: la CO2 di partenza è così immobilizzata nel suolo.Una possibilità di riscatto per le compagnie edili che da sole contribuiscono con il 5% alle emissioni antropiche di CO2 in atmosfera.