Decode me!

Non è uno slogan, nè tantomeno il titolo di un film di fantascienza. E’ il nome del “primo servizio al mondo che offre la completa scansione e l’analisi on-line del profilo del tuo unico DNA”. Kari Stefansson, islandese, medico e co-fondatore della DeCODE Genetics e professore di neurologia, neuropatologia e neuroscienze all’Università di Harvard è il principale ideatore di un nuovo business che si basa sulla codifica del genoma dei suoi clienti. Possibile? Sì, è semplicissimo, basta inviare il proprio campione di DNA tramite posta, c’è perfino un video sul sito Decodeme per le istruzioni… Vedere per credere.
Basta ordinare un DNA Collector, aprirlo, strofinarselo in bocca ed ecco fatto, con una sorta di lavata di denti siamo identificati.
Per la modica cifra di $985 saremo analizzati e sapremo tutto il possibile del nostro genoma e delle malattie cui siamo più a rischio nonchè delle origini dei nostri antenati. Non credo possano dirci in che pub siamo stati la sera prima, a quello tanto ci pensano i satelliti, ma di sicuro possono dirci se rischiamo di diventare alcolizzati…

L’idea di essere “mappati” fa paura, ma non si può negare che la tentazione ci sia. Il business di Stepensson è geniale e Gattaka si avvicina…

Come ogni servizio all’avanguardia che si rispetti si promove anche attraverso il web 2.0: ecco un video di youtube sull’argomento.

Arrivano le staminali che mettono tutti d’accordo

L’embrione diventa inutile. O almeno così sembrerebbe. Secondo quanto pubblicato sulle riviste Cell e Science, un gruppo di ricercatori statunitensi avrebbe ottenuto cellule simili a quelle staminali a partire da cellule epidermiche. Anzichè creare e distruggere un embrione da oggi potrebbe essere possibile ricavare cellule indifferenziate semplicemente aggiungendo quattro geni alle cellule della pelle. E questo potrebbe dare una mano ad una ricerca spesso alle prese con insormontabili ostacoli bioetici.
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Ma sarà proprio la stessa cosa? E quanto costa? Sarà accessibile a tutti? O si presentarenno altre questioni etiche, come l’accessibilità alle cure? Ascolta l’intervista all’esperto del New York Times.
Per maggiori informazioni il link alla International Society for Stem Cell Research.

Oltre la matematica


M. Escher, Metamorphose

Forme, geometrie, architettura, filosofia. Tutto questo ad una conferenza di matematica tenuta da Michele Emmer, Professore presso l’Università La Sapienza di Roma. L’incontro fa parte della rassegna “Margine, soglia, confine, limite: istituzioni, pratiche, teorie”, organizzata dal Dipartimento di Antropologia dell’Università di Siena. Un’ora e mezza di stupore davanti a
cubi a 4D

nastri di Moebius

progetti architettonici (piscina olimpica di Pechino, bolle di sapone)

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e molto altro…

Ricordando che limen/limes è una parola latina, la cui area semantica va dal significato di soglia, limite, ingresso a quello di confine, di casa e dimora, fino a quello di traguardo. E stasera il traguardo è stato superare i confini.

Giochi da grandi

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BBC: Britannici Bravi “Computeristi“. Nonostante le critiche e le polemiche che da sempre accompagnano la grande casa produttrice inglese, devo dire che il sito Science & Nature della BBC conferma il fatto che in alcuni ambiti loro sono più avanti, “ghe nient de fa’”. L’home page si apre tra immagini in aggiornamento automatico e menù sobri ma finemente accattivanti, molto british direi… Tra gli highlights “Nature of Britain” la fa da padrona in quanto a mappe interattive continuamente agigornante con video e immagini dal satellite. Le pagine sono cinque e riguardano il mondo degli animali, la vita preistorica, il corpo e la mente umana , lo spazio, gli argomenti di attualità e le news di tv e radio, ricche di giochi e test di ogni tipo, da quelli di intelligenza e quelli di sessualità.

Il web 2.0 entra in politica

“Vuoi diventare mio amico?” Detto da un primo ministro, non si era mai sentito. Ma il social network è diventato terreno di caccia politica. Per le elezioni in Danimarca, il capo del governo Anders Fogh Rasmussen ha aperto il suo “wall”, su cui ha messo foto, lista di interessi (jogging, canzoni di Springsteen, l’ultimo libro di Khaled Hosseini), facendo appunto “rete” con tanti ragazzi danesi, almemo 4.000 secondo l’ultimo conteggio, o scambiandosi “poke”, pagine, contatti.
Dal suo sito personale www.andersfogh.dk è possibile accedere alla sua pagina su Facebook, dove Anders Fogh fa sfoggio di ben 3817 “amici”, di cui la maggior parte in pose davvero informali e alla sua pagina di Myspace dove tra le altre coses è possibile visualizzare un video, il suo profilo (è dell’acquario, non dimentichiamalo, ed è pure un “genitore felice”) e le foto di altri “amici”, come ad esempio quella della graziosa Janni.
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SPERMATOZOI LATITANTI

Raffaele Cutolo, 65 anni, ex-boss della Nuova Camorra ha nove ergastoli da scontare. In carcere dal 1982 è sottoposto da quattordici anni al regime 41 bis, norma che prevede un pressoché totale isolamento del carcerato dal mondo esterno, incluso quello dei famigliari più stretti. Ma “Don Raffaè” ha una moglie, Immacolata Iacone, 43 anni, conosciuta e sposata quando già stava in carcere, alla quale desidera “regalare” un figlio. Poiché il concepimento di questo figlio non può avvenire a causa di evidenti barriere fisiche, è stata avviata nel 1983 una battaglia legale per ottenere l’autorizzazione alla fecondazione assistita. Battaglia che si è conclusa nel 2001 quando il Ministero della Giustizia ha concesso l’autorizzazione alla fecondazione assistita.

La notizia ha provocato grande scompiglio a livello morale, sociale, politico e religioso, portando a reazioni opposte e più o meno istintive.
“Siamo arrivati al punto che i delinquenti tengono più diritti di noi” commenta un lettore de “Il giornale”, “Questa è una prova di grande civiltà” rispondono altri giornali. Il legale di Raffaele Cutolo commenta così il successo ottenuto “. Lo Stato gli ha dato la possibilità di diventare padre, credo fosse un suo diritto, a prescindere dalle colpe che ha”. E qui si arriva al punto, che va oltre ogni morale o appartenenza politco-religiosa: da un punto di vista legale Raffaele Cutolo aveva il diritto di accedere alle tecniche di fecondazione assistita? Che ci piaccia o no è così che dobbiamo ragionare, sia perchè la legge va rispettata, sia perchè se la legge è mal formulata o superata e dà luogo a dubbie interpretazioni va ridisegnata.
Il testo della legge recita che “Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è consentito solo quando sia accertata l’impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione”, ma prevede anche che sia “comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di infertilità da causa accertata e certificata da atto medico.”
Nel caso di Don Raffe’ e sua moglie le cause impeditive della procreazione sono irremovibili a causa della detenzione del boss camorrista, ma Raffaele Cutolo e Immacolata Iacone rientrano nella categoria delle coppie sterili? Cos’è la sterilità?
Tutto si gioca su questo concetto. Come deve essere considerato un impedimento fisico alla procreazione? Da un punto di vista biologico anche l’impossibilità di un contatto fisico viene considerata una barriera riproduttiva, basti pensare al concetto di speciazione.
Ma il dibattito sulla procreazione assistita come sempre tocca e coinvolge diversi attori sociali, offuscando le singole problematiche e mescolandole insieme in unica grande ricetta. In questo dibattito vengono anche coinvolti altri aspetti della vicenda, come il futuro della bambina (Denise) che sarà destinata a crescere senza un padre, anche se qualcuno polemicamente sostiene che “per come funzionano le cose in Italia, con la scusa che ha avuto una figlia, Cutolo verrà rilasciato tra pochi anni. Considerazione che suscita ancor più scalpore se si considera la fine del figlio di prime nozze di Raffaele Cutolo, freddato dalla Camorra.

Grida allo scandalo anche l’associazione Amica Cicogna Onlus, presidente l’avvocato Filomena Gallo, che sotiene che “questo provvedimento aggira la legge e consente l’uso della procreazione assistita agli ergastolani, uso invece negato ai portatori di molte malattie. Questo perché molte di loro non sono in possesso dei “requisiti” di sterilità o di infertilità imposti dal nuovo testo di legge. Nel caso di coppie con infezioni sessualmente trasmissibili, per cui non esistono ancora trattamenti risolutivi per il partner affetto o protettivi per il partner indenne, l’utilizzazione di tecniche di fecondazione assistita permette di eliminare la componente infettiva riducendo o eliminando il rischio di contagio”. La questione è sollevata anche da Donatella Poretti, deputata radicale della Rosa nel Pugno e membro della giunta dell’Associazione Luca Coscioni, “non ci sarebbe nulla da eccepire se la legge non escludesse dall’accesso a queste tecniche le coppie non sterili o non fertili e Cutolo non rientrasse nei pazienti affetti da queste patologie. Se è un atto di grande civiltà consentire di divenire padre ad un uomo che altrimenti non potrebbe, non si capisce come si possa continuare a sostenere una legge a causa della quale molte coppie non sterili e portatrici di patologie virali e di patologie genetiche non possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, rischiando di trasmettere il virus o la patologia genetica o al partner o al nascituro. È evidente che per Cutolo, come già per Salvino Madonna, si è avuta una vera e propria discriminazione: si permette a chi si «avvale» delle condizioni di regime detentivo 41-bis e non è sterile, di poter accedere alla tecniche di procreazione assistita mentre lo si nega a chi si trova, per esempio, in stato di libertà”.

La complessità dell’argomento è enorme, ma un punto inequivocabile c’è: se la fecondazione assistita è considerata un “rimedio terapeutico”, come cita il testo di legge, tutti i cittadini hanno il diritto di esercitare il loro diritto alla salute accedendo a questa particolare cura. Pena la violazione della Costituzione. Forse che per un sieropositivo, anche se non sterile, la fecondazione assistita non rappresenta un rimedio terapeutico?

DECOLLO SHUTTLE: LA MISSIONE DI NESPOLI. L’astronauta italiano camminerà nello spazio, ma il suo compito non è proprio una “passeggiata”…

QUIRINALE CHIAMA SHUTTLE.

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Linea diretta dallo studio del Quirinale alla stazione internazionale in orbita intorno alla terra: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è collegato, in diretta su Rai Uno con l’astronauta italiano Paolo Nespoli, protagonista della missione spaziale, partita giovedì scorso da Cape Canaveral, nell’ambito del progetto Esperia. Un collegamento, durato oltre 20 minuti, che è diventato un vero botta e risposta tra il presidente e l’astronauta. Ma prima di tutto Napolitano ha voluto rivolgere a Nespoli «il cordiale saluto a nome di tutta la comunità nazionale, siamo consapevoli e orgogliosi della missione che sta svolgendo e di come l’Italia partecipi alla ricerca spaziale».

La missione a cui l’Italia partecipa con l’astronauta Paolo Nespoli, ha aggiunto Napolitano, «è importante dal punto di vista tecnologico e scientifico e per il fatto che il nostro Paese dà il suo contributo con la ricerca spaziale». L’Italia è infatti presente «anche con le sue industrie, con aziende d’avanguardia come l’Alenia Spazio e l’impegno delle Agenzie spaziali italiana ed europea». Nespoli, insieme al comandante della navicella Shuttle Discovery Pamela Melroy, ha risposto a tutte le domande e le curiosità di Napolitano spiegando che il Nodo2 della stazione spaziale è stato costruito a Torino ed è «un vero orgoglio portare un pezzo di Italia nello spazio con un prodotto tutto italiano».

«Sono convinto che il seme piantato dai primi astronauti italiani sarà raccolto – ha osservato Napolitano – e potrà aumentare la partecipazione italiana ad attività connesse con l’esplorazione spaziale. Quando ero giovane io non potevo nemmeno sognare ciò che voi state facendo oggi ma questo non vale per i giovani di oggi». Poi il capo dello Stato ha voluto porre l’accento sul fatto che proprio a bordo della missione spaziale c’è una copia della Costituzione italiana: «È il nostro e il vostro breviario comune». Infine, Napolitano ha voluto augurare «good luck» a Nespoli e a tutto l’equipaggio della missione: «Credo che non abbiate bisogno di auguri particolari perchè siete talmente esperti che non può che essere un successo». E quando Nespoli tornerà sulla terra, tra una settimana, avrà un appuntamento al Colle perché Napolitano l’ha invitato ad andarlo a trovare.

TERREMOTO IN CALIFORNIA

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Un apparentemente caotico insieme di linee che in realtà corrisponde a fenomeni ben precisi: un sismogramma è lo spettro delle oscillazioni di un terremoto. Questa è una “science vision” è disegnata direttamente dalla Terra, a cui l’uomo non può che limitarsi a dare il “‘pastello” del sismogramma. E con questo pastello la Terra scrive… E ci racconta cose più o meno spiacevoli, ma sempre ci dà informazioni di sè e di come è fatta al suo interno.

Ieri 31 ottobre 2007, un terremoto di magnitudo 5,6 ha colpito nella notte un’area rurale a circa 15 chilometri a nord est di San Jose’, cuore della Silicon Valley californiana. Il sisma, che non ha provocato feriti, ma solo lievi danni, e’ stato avvertito verso le 20 di martedi’ sera locali (le 5 del mattino di oggi, in Italia) anche dagli abitanti della baia di San Francisco, un’ottantina di chilometri piu’ a nord.
Secondo l’edizione on-line del ‘San Jose’ Mercury News’, le linee telefoniche sono saltate in alcune zone di Palo Alto, sede della multinazionale dell’informatica Hewlett-Packard e della famosa universita’ di Stanford.

L’epicentro del sisma e’ stato localizzato in mare a oltre nove chilometri di profondita’: gli esperti dell’istituto geologico nazionale ritengono che sia da imputarsi a movimenti della faglia di Calaveras, situata a est di quella di Sant’Andrea, responsabile dei piu’ gravi terremoti che abbiano mai colpito la California.

Qui sotto la Terra che “scrive” lo tsunami del Natale 2004